cosmesi eco bio

Dentifricio, bagnoschiuma, crema solare, shampoo, deodorante, profumo …

Ogni giorno la nostra pelle viene a contatto con diversi cosmetici. Con quali effetti?

Ogni giorno sostanze non o poco biodegradabili contenute nei cosmetici finiscono nelle acque di scarico e quindi nei fiumi e nei mari. Con quale impatto nell’ecosistema?

Ci possiamo chiedere: Che cosa fa bene alla pelle ed anche all’ambiente?

Si parla sempre più spesso di cosmetico eco-dermo-compatibile, termine coniato dalla dermatologa Riccarda Serri (fondatrice dell’associazione Skineco) per indicare un cosmetico capace di rispettare l’ecosistema cutaneo e quello ambientale.

skineco

 

La nostra pelle è l’organo più esteso del corpo umano, ci fa da diaframma con l’ambiente esterno e ci protegge ed è anche un organo di comunicazione (quante volte ci capita di arrossire quando siamo emozionati?). Ed è un organo vivo. Certamente i cosmetici vengono applicati sullo strato esterno, l’epidermide, e nello specifico in quello corneo, “morto”, dove si trovano cellule appiattite, disidratate e ricche di cheratina in grado di formare un muro protettivo; ma lo strato corneo è in contatto con gli strati sottostanti, vivi che “sentono” quando il cosmetico applicato o meglio, i suoi ingredienti siano affini o meno. Sono in aumento le cosiddette “dermatosi cosmetogene”, problematiche cutanee infiammatorie (rosacea ed acne adulta), iperpigmentazioni e pelli asfittiche le cui cause sono diverse ma che spesso vengono ricondotte dai dermatologi all’uso eccessivo o errato di cosmetici contenenti ingredienti poco “dermo-compatibili”.

A livello ambientale è da citare ad esempio lo sbiancamento della barriera corallina causata da alcuni filtri solari di sintesi, come afferma uno studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche: “La ricerca pubblicata nel 2008 in Environmental Health Perspective dopo circa 10 anni di studi è stata condotta in diverse barriere coralline del mondo, Messico, Thailandia, Indonesia, Mar Rosso, che hanno mostrato come tutte le creme solari testate causassero un rapido sbiancamento dei coralli”, spiegano il professore Roberto Danovaro e la ricercatrice Cinzia Corinaldesi, del Dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’ateneo di Ancona. “La ricerca ha dimostrato che l’effetto non era dovuto solo alla tossicità nel senso classico ma anche al fatto che aumentava l’infezione virale uccidendo le alghe simbionti dei coralli – chiarisce – Inoltre sono stati identificati anche i singoli ingredienti contenuti nelle creme solari responsabili dello sbiancamento dei coralli, tra i quali alcuni filtri chimici come Benzofenone-3, Octilmetossicinnamato, metilbenzilidene canfora e il conservante butilparabene“.

Allora come scegliere un cosmetico buono per la pelle e per l’ambiente?

La cosmesi eco-dermo-compatibile vede l’assenza o la limitazione di alcuni ingredienti, ad esempio:

  • Derivati petrolchimici (Paraffinum liquidum, Paraffin)
  • Siliconi (Dimethicone)
  • PEG e altre sostanze etossilate come SLES (Sodium laureth sulfate)
  • Glicoli come il Propylene glycol
  • Formaldeide e cessori
  • Antiossidanti di sintesi (BHA, BHT)
  • Ammine tra cui le Etanolamine (MEA, DEA, TEA)
  • Microgranuli nei prodotti scrub (inquinanti)

Facciamo quindi attenzione alle etichette dei cosmetici: documentiamoci e impariamo a riconoscere gli ingredienti almeno da evitare.

Laura Gregnanin

Cosmesi e dintorni