Pubblicato il dossier 2016 sull’inquinamento atmosferico e acustico delle città.

Veneto: il 92% delle centraline urbane monitorate  ha superato il limite dei 35 giorni consentiti.

Area veneto inquinamentoIl Veneto è malato, questo è risaputo. Eppure il paziente si dimostra disinteressato alle cure. Il sintomo evidente è che l’aria è terribilmente inquinata e la diagnosi è molto più articolata del previsto. Nel 2015 appena passato è stato registrato un peggioramento complessivo rispetto agli scorsi anni che riporta il Veneto indietro di anni facendo sfumare ogni effimero progresso conquistato col tempo e rendendo evidente la mancanza di politiche efficaci contro la piaga dell’inquinamento atmosferico nella nostra regione ormai asfissiata.

I livelli di PM10 sono stati molto spesso sopra i livelli imposti dalla normativa fino al triplo dei giorni di superamento consentiti, arrivando in alcune città ad avere un terzo dei giorni dell’anno con aria scadente o addirittura pessima!

I dati riportati da Arpav sono allarmanti: il 2015, in misura addirittura maggiore di molti dei suoi predecessori, è stato l’ennesimo anno all’insegna dell’insalubrità atmosferica. Una condizione negativa che non sembra risparmiare nessuno. Dalle Alpi al Po, dal Garda alla Laguna, il denominatore comune è proprio la contaminazione di quell’aria che noi tutti ogni giorno respiriamo nelle nostre città.

Per quanto riguarda gli inquinanti considerati nel dossier regionale quello che preoccupa più di tutti è senz’altro, come ogni anno, il particolato atmosferico. Il PM10 ha infatti fatto registrare numeri da record nell’anno appena trascorso in particolare a Vicenza (110 superamenti giornalieri dei valori soglia fissati dal D.lgs. 155/2010) Venezia (91 giorni di sforamento), Padova e Treviso (85 giorni)

malaria 2016

Per Legambiente per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico, è indispensabile un cambio di passo nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Oggi l’Italia continua ad avere il record per numero di auto per abitante: il tasso di motorizzazione arriva a 62 auto ogni 100 abitanti della città di Roma o ai 67 di Catania, contro le 25 auto ogni 100 abitanti di Amsterdam e Parigi o le 31 di Londra. Si rende indispensabile una strategia nazionale per la qualità dell’aria e un piano per la mobilità in città, accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti a scala locale e urbana, per pianificare le giuste politiche di intervento.

Scarica qui il dossier completo MAL’ARIA 2016

Scarica qui il dossier completo PENDOLARIA , il dossier sul trasporto ferroviario pendolare in Italia

INCREDIBILE: in piena emergenza smog e con i livelli di inquinamento alle stelle, il Parlamento europeo il 3 febbraio dà il via libera al raddoppio dei limiti delle emissioni per i veicoli proposto dalla Commissione europea.
Europarlamento smog

Assurdo e grave,  una scelta che va deliberatamente contro l’ambiente e la salute dei cittadini ed è solo a favore delle lobby automobilistiche. Mentre gli Stati Uniti diffidano e comminano multe alle case automobilistiche che non rispettano le regole, l’Europa dimostra di non aver imparato nulla dalle lezione Dieselgate-Volkswagen e di non vedere l’emergenza smog che attanaglia tante città europee, autorizzando il raddoppio dei limiti delle emissioni dei veicoli. Gli ossidi di azoto (NOx) dei veicoli a diesel ora passeranno da 80 mg/Km ad oltre 160 mg/Km fino al 2021: significa premiare i furbi a discapito dell’innovazione e della qualità sulle quali le case automobilistiche dovrebbero puntare. Per contrastare l’inquinamento atmosferico servono anche limiti delle emissioni più stringenti, controlli pubblici più efficaci per evitare che i furbi la facciano franca, e una corretta e completa informazione su inquinamento e consumi.