Lo scorso 27 gennaio era stata segnalata la presenza di acque scure maleodoranti nello scolo campestre lungo via Trieste,  in zona Tavello a Limena. Di questi giorni la notizia di un esposto da parte del Sindaco per procurato allarme.

Dal 27 gennaio 2018 la cittadinanza attende una nota ufficiale, un comunicato stampa, un rapporto sul sito web del Comune che spieghi cosa possa aver generato un odore nauseabondo proveniente dalla canaletta lungo via Trieste in Tavello, per il quale sono intervenuti anche due tecnici dell’ARPAV – Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto.

In seguito a quell’episodio alcuni cittadini della zona hanno costituito un comitato per poter interagire formalmente, alla luce del sole, con le autorità pubbliche. Un modo per contribuire a fare chiarezza su quanto accaduto e, possibilmente, anche sulla lunga serie di episodi di odori spesso presenti in quel quartiere (vicenda per la quale erano state raccolte più di 1000 firme qualche anno fa).

Particolare del liquido presente nello scolo al momento della segnalazione

Particolare del liquido presente nello scolo al momento della segnalazione

Come accade in tanti altri Comuni, i cittadini  si aspettavano  un atteggiamento di dialogo e collaborazione da parte dell’amministrazione, per favorire la massima trasparenza e comprensione su  quanto avvenuto a poca distanza dal centro abitato e in piena area naturalistica, fatto di incontri pubblici per spiegare quanto accaduto, comunicati per tenere aggiornata la cittadinanza sugli sviluppi, pubblicazioni on line sul sito del Comune dei documenti relativi alla vicenda, a partire dai verbali dei vigili urbani e dei tecnici ARPAV.

Invece dall’amministrazione non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale, lasciando la cittadinanza in balìa di voci e indiscrezioni incontrollate. Sull’episodio del 27 gennaio la cittadinanza deve accontentarsi di quanto riportato in un articolo di stampa, che riferisce di “inquinamento dimostratosi inesistente” e sancisce che il liquido stagnante è risultato “non pericoloso”: ma in base a quali dati vengono fatte queste affermazioni non è dato sapere.

Non bastasse questo atteggiamento passivo, contrario al principio di trasparenza a cui il legislatore chiede di attenersi, apprendiamo con stupore che il Sindaco ha presentato un esposto contro ignoti per procurato allarme. 

Esprimiamo massima fiducia nella magistratura, che a fronte di questo esposto saprà valutare nel merito e appurare eventuali responsabilità.

Invitiamo al contempo l’amministrazione a mutare questo atteggiamento, che appare intimidatorio, e a collaborare fattivamente con la cittadinanza, che ha dimostrato di avere a cuore il bene del paese, rendendo accessibile in modo semplice e trasparente tutte le informazioni di cui dispone e instaurando un dialogo franco e libero da pregiudizi con cittadini e associazioni.

Come associazione riteniamo utile ricordare che in varie vertenze locali per problematiche ambientali (ad esempio a Trissino, Monselice, Este, Venezia, Piazzola …) il ruolo dei comitati, con la loro costante presenza e conoscenza del territorio, è stato determinante nel supportare le Amministrazioni nella ricerca della verità e per sollecitare una verifica puntuale sul rispetto delle normative vigenti.

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E tu, rispetto a tutta questa vicenda, come ti poni?

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