Abbiamo organizzato per sabato 26 novembre una visita alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia “Reporting from the front”, nel penultimo giorno di apertura!
Per una breve recensione della proposta di quest’anno rimandiamo all’articolo “Biennale Umana” pubblicato nella newsletter Ecopolis del 20 ottobre 2016
biennale-di-venezia-2016Tra le tante proposte presenti avremo modo di conoscere da vicino anche quella presentata da Legambiente assieme ad altre quatto associazioni –Emergency, Libera, Associazione Italiana Biblioteche e UISP- che collaborano sul progetto “Taking Care-Periferie in azione”con l’obiettivo di realizzare 5 unità mobili d’intervento in zone periferiche per veicolare e accrescere i principi di cultura, sanità, ambiente, legalità e socialità. 
Programma della giornata:
Ritrovo dei partecipanti nell’atrio della stazione di Padova alle ore 08.05
Partenza per Venezia con il treno delle 08.21
Trasferimento da Piazzale Roma ai Giardini Biennale in vaporetto (ricordiamo di portare Carta Venezia per usufruire delle agevolazioni sui trasporti, per chi non ne fosse in possesso c’è la possibilità di richiederla al momento, è sufficiente avere documento e codice fiscale: costa 20 euro vale 5 anni)
L’ingresso costa 25,00 euro, ridotto a 16,00 euro se riusciamo a formare un gruppo di almeno 10 persone: per questo ti chiediamo di segnalare la tua partecipazione entro la mattina di Venerdì 25 al numero 3474936232.
Per ottimizzare i tempi consigliamo ai partecipanti di provvedere per il pranzo al sacco.
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REPORTING FROM THE FRONT
Durante un suo viaggio in America del Sud Bruce Chatwin incontrò un’anziana signora che camminava nel deserto trasportando una scala di alluminio sulle spalle. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche, che studiava le linee di Nazca. A guardarle stando con i piedi appoggiati al suolo, le pietre non avevano alcun senso, sembravano soltanto banali sassi. Ma dall’alto della scala, le pietre si trasformavano in uccelli, giaguari, alberi o fiori.
Il direttore Alejandro Aravena auspica che la 15. Mostra Internazionale di Architettura possa offrire «un nuovo punto di vista, come quello che Maria Reiche aveva dall’alto della scala. Di fronte alla complessità e alla varietà delle sfide che l’architettura deve affrontare, REPORTING FROM THE FRONT si propone di ascoltare coloro che sono stati capaci di una prospettiva più ampia, e di conseguenza sono in grado dicondividere conoscenza ed esperienze, inventiva e pertinenza con chi tra noi rimane con i piedi appoggiati al suolo.
L’architettura si occupa di dare forma ai luoghi in cui viviamo. Non è più complicato, né più semplice di così. Questi spazi comprendono case, scuole, uffici, negozi e aree commerciali in genere, musei, palazzi ed edifici istituzionali, fermate dell’autobus, stazioni della metropolitana, piazze, parchi, strade (alberate o no), marciapiedi, parcheggi e l’intera serie di programmi e parti che costituiscono il nostro ambiente costruito.
La forma di questi luoghi, però, non è definita soltanto dalla tendenza estetica del momento o dal talento di un particolare architetto. Essi sono la conseguenza di regole, interessi, economie e politiche, o forse anche della mancanza di coordinamento, dell’indifferenza e della semplice casualità.
Le forme che assumono possono migliorare o rovinare la vita delle persone. La difficoltà delle condizioni (insufficienza di mezzi, vincoli molto restrittivi, necessità di ogni tipo) è una costante minaccia a un risultato di qualità. Le forze in gioco non intervengono necessariamente a favore: l’avidità e la frenesia del capitale, o l’ottusità e il conservatorismo del sistema burocratico, tendono a produrre luoghi banali, mediocri, noiosi. Ancora molte battaglie devono essere dunque vinte per migliorare la qualità dell’ambiente costruito e, di conseguenza, quella della vita delle persone.
Inoltre, il concetto di qualità della vita si estende dai bisogni fisici primari alle dimensioni più astratte della condizione umana. Ne consegue che migliorare la qualità dell’ambiente edificato è una sfida che va combattuta su molti fronti, dal garantire standard di vita pratici e concreti all’interpretare e realizzare desideri umani, dal rispettare il singolo individuo al prendersi cura del bene comune, dall’accogliere lo svolgimento delle attività quotidiane al favorire l’espansione delle frontiere della civilizzazione.
La nostra proposta curatoriale è duplice: da una parte, vorremmo ampliare la gamma delle tematiche cui ci si aspetta che l’architettura debba fornire delle risposte, aggiungendo alle dimensioni artistiche e culturali che già appartengono al nostro ambito, quelle sociali, politiche, economiche e ambientali. Dall’altra, vorremmo evidenziare il fatto che l’architettura è chiamata a rispondere a più di una dimensione alla volta, integrando più settori invece di scegliere uno o l’altro.
REPORTING FROM THE FRONT riguarda la condivisione con un pubblico più ampio dell’opera delle persone che scrutano l’orizzonte alla ricerca di nuovi campi di azione, offrendo esempi in cui più dimensioni vengono sintetizzate, integrando il pragmatico con l’esistenziale, la pertinenza con l’audacia, la creatività con il buonsenso. Questi sono i fronti da cui vorremmo che vari professionisti ci dessero notizie, condividendo storie di successo e casi esemplari in cui l’architettura ha fatto, fa e farà la differenza.»
CIRCOLO IN GIRO
Tappa N. 12